Ciao a tutti,
per questo Natale ho ricevuto un regalo fantastico, voi penserete: una Lamborghini, una mega villa, un trilogy? No, nulla di tutto questo, ma per me questo dono vale infinitamente più di tutto ciò che vi ho appena nominato. Si tratta di un libro; un libro interamente dedicato al sapone naturale, intitolato “Il tuo sapone naturale” di Marina Tadiello e Patrizia Garzena.
Era da qualche anno che leggevo su vari forum come auto produrre il sapone, ma, per un motivo o per un altro, ho sempre rinunciato. La soda caustica mi terrorizzava, avevo paura di far esplodere la casa e altre paranoie simili, finché qualche giorno fa sono finalmente riuscita a convincere mio padre, che è un chimico, a darmi una mano e, insieme, ce l’abbiamo fatta. Naturalmente non è esploso nulla ed è filato tutto liscio come l’olio.
Non posso descrivervi la mia gioia e profonda gratitudine quando ho visto che la pasta di sapone iniziava a prendere vita, è stato un po’ come assistere a un piccolo miracolo. È proprio vero che la natura ci ha messo a disposizione proprio tutto ciò che ci occorre per vivere bene. Vedendo nascere l’emulsione tra l’olio e la soluzione caustica mi sono emozionata. Ho pensato a chi prima di me, già dall’antichità, conosceva e produceva il sapone a partire da cenere e grassi animali e ho immaginato me stessa catapultata in un’altra epoca in cui l’autoproduzione era la prassi e non un evento eccezionale.
Per cominciare ho scelto il metodo a freddo tradizionale, che consiste nello sciogliere la soda caustica nell’acqua e nello scaldare l’olio in cui poi si versa la soluzione caustica.
Ho scelto di utilizzare olio extra vergine d’oliva, un olio fantastico non solo per la pelle ma anche per l’ambiente, dal momento che è un olio a chilometri zero e per la sua coltivazione non vengono sterminate foreste intere, come invece accade per la coltivazione della palma.
Gli ingredienti che ho usato sono solo 3: acqua, soda caustica e olio extra vergine d’oliva. Volevo un sapone naturale e il più semplice possibile, e poi a me il profumo dell’olio d’oliva piace da morire. Volendo potrei rilavorare la mia base neutra in seguito con l’aggiunta di oli essenziali e altre sostanze naturali.
Veniamo alla ricetta.
Ingredienti:
- 1000 g olio d’oliva;
- 128 g soda caustica (occhio che sulla confezione ci sia scritto “idrossido di sodio anidro al 98-99%);
- 300 g acqua (quella del rubinetto andrà benissimo).
Attrezzatura:
- 2 pentole in acciaio inox;
- 1 mestolo in acciaio o legno;
- 1 bilancia di precisione (che pesi anche 1 grammo);
- 1 minipimer;
- 1 cucchiaio in acciaio;
- 1 termometro da cucina;
- stampi in plastica dura o silicone o legno;
- 1 boccale in plastica per pesare.
Dispositivi di sicurezza:
- Mascherina;
- Occhiali;
- Guanti in gomma da cucina.
Preparazione.
Preparate il piano di lavoro stendendo dei giornali vecchi che poi butterete. Mettete vicino a voi tutti gli strumenti che vi serviranno. Sappiate che le pentole e i mestoli che utilizzerete per fare il sapone non potrete più usarli per cucinare.
Pesate tutti gli ingredienti con estrema precisione.
Preparate la soluzione caustica versando poco alla volta la soda nell’acqua e mescolate bene affinché la soda si sciolga completamente.
Mi raccomando, versate la soda nell’acqua e mai il contrario, potrebbe schizzare violentemente e fare danni.
La reazione chimica tra la soda e l’acqua farà aumentare la temperatura, per questo è bene effettuare questa operazione nel lavandino, muniti di guanti, occhiali e mascherina per proteggersi dai fumi.
Una volta preparata la soluzione, lasciatela riposare in un luogo sicuro, dovrà raggiungere i 45°C.
Mettete l’olio a scaldare a fuoco lento, controllando la temperatura che deve arrivare a circa 45°C.
Quando entrambi i liquidi avranno raggiunto circa 45°C (tenete presente che l’olio si raffredda più lentamente della soluzione caustica) dovrete semplicemente versare la soluzione caustica nell’olio poco a poco mescolando con un mestolo. Una volta mescolato, potete lavorarlo col minipimer per qualche minuto fino a raggiungere la fase di nastro. La fase di nastro è quella in cui potrete “scrivere” sulla superficie della pasta di sapone e le gocce, prima di sparire sul fondo, lasceranno una traccia sulla superficie. È la stessa cosa che succede quando preparate la maionese o la crema. Anche se in effetti sembra crema pasticcera, non leccate la pentola!!!
A questo punto, l’unica cosa che rimane da fare è mettere la pasta di sapone negli stampi che avete scelto. Possono essere contenitori reciclati da gelati, yogurt, oppure potete usare stampi in silicone; l’importante è che non utilizziate contenitori in ceramica o alluminio.
Coprite il vostro sapone con delle coperte, in modo tale che il calore non si disperda troppo presto e lasciatelo riposare circa tre giorni prima di toglierlo dagli stampi. Dopo tre giorni provate a togliere il sapone dagli stampi; se si è ben solidificato dovrebbe staccarsi dai bordi facilmente. Questo è il momento in cui potete tagliare il sapone per poi confezionarlo con materiali naturali che lo lascino respirare (come carta da pacchi e spago); oppure potete semplicemente tagliarlo e lasciarlo asciugare all’aria. Per tagliarlo ho usato una spatola che il mio fidanzato ha affilato col dremel, in modo da fare un taglio netto senza sbavature.
Poi inizierà la stagionatura di circa 6 settimane che vi consentirà di avere un sapone perfetto.
Voilà, il mio sapone naturale è servito, anche se in realtà ancora non è pronto per essere utilizzato.
Il sapone naturale è come il vino buono, più invecchia e più diventa buono.
Vi farò sapere tra 6 settimane come è venuto il mio primo sapone naturale.
Tantissimi auguri di Buon Anno a tutti.
A presto.
Grazie.
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